“Tutti i principianti sono simili, ogni ballerino esperto è esperto a suo modo. Quando le persone arrivano al tango (o quando il tango le trova), si sentono tutte allo stesso modo incapaci, si rendono conto di non saper camminare senza perdere l’equilibrio e di non poter abbracciare un’altra persona senza che le teste si scontrino. Scoprono di non essere in grado di camminare, abbracciare e ascoltare la musica allo stesso tempo. E quando vanno per la prima volta in una milonga si accorgono che, prima di tutto, devono imparare a “MIRAR” un’altra persona.

Il modello teorico funziona così: un principiante arriva a un livello intermedio in 1-2 anni, a un livello avanzato in 3 – 4, master in 5 e poi diventa maestro. Ma in realtà questo è vero di rado, salvo la parte del ‘diventare maestro’. Tutti conosciamo ballerini rimasti al livello di ‘intermedi scarsi’ dopo 10 anni e quelli che sono ‘avanzati’ dopo 3.
Perché succede?

Se si vuole diventare un ballerino di danza classica bisogna iniziare a 6 anni, avere i geni giusti, buona musicalità, talento naturale e una enorme motivazione anche da parte dei genitori. Nella danza classica tutti i principianti sono simili, e di conseguenza possono esserlo anche gli avanzati. L’educazione alla danza classica è fortemente istituzionalizzata in modo da garantire una qualità finale molto alta e risultati misurabili.

Per diventare un ballerino di tango c’è solo bisogno di trovare un corso per principianti. Il tango arriva a tutti i tipi di persone. Alcuni sono musicali, altri no. Alcuni sono a proprio agio nel loro corpo, ad altri bisogna ricordare che hanno un corpo. Alcuni sono giovani, altri vecchi. Alcuni vogliono ballare bene, ad altri basta ballare. Quanti iniziano per cercare qualcuno del sesso opposto? Quanti per riprendersi dopo un abbandono? Inoltre il tango non è istituzionalizzato, qualsiasi persona può dichiararsi, legittimamente o meno, maestro o maestra di tango.

Così ogni allievo progredisce con passo diverso e in diverse direzioni. Se guardiamo alla varietà incredibilmente ricca di forme e stili di tango, vedremo la ricchezza della scelta e anche la complessità virtualmente senza limiti del tango.
Come si fa a diventare un ballerino ‘avanzato’?

Come in tutte le altre discipline: bisogna volerlo e bisogna seguire una routine regolare di studio e pratica. Prendere lezioni senza andare in milonga è come prenotare vacanze meravigliose ma non viaggiare mai. Ballare in milonga senza uno studio regolare vi renderà eccellenti nelle cattive abitudini. C’è bisogno di dedizione per diventare un buon ballerino, non solo di passione. E c’è bisogno anche di bravi insegnanti. Nel tango, a differenza dell’educazione alla danza classica, non c’è garanzia di buon insegnamento (e addirittura neppure di buon ballo). E’ più una questione di compatibilità tra i tuoi bisogni e quello che il maestro può darti.

In un certo senso il tango è come la strada verso l’Illuminazione: ci sono guru di tanti tipi, tu devi trovare quello giusto per te. Ma che cosa significa essere un ballerino avanzato? Questa è la mia opinione. Un ballerino avanzato è prima di tutto musicale. Ha una buona comprensione del vocabolario del tango, può improvvisare con facilità, ha un buon livello di tecnica e può anche migliorare da solo. Un ballerino avanzato ha una buona postura, un abbraccio comodo e funzionale e si sente e a proprio agio quando balla. Da leader balla le sequenze e non sono le sequenze a ballarlo, e si muove per la pista in modo sicuro. Da follower sta in equilibrio senza aiuto del leader, completa i suoi movimenti in modo musicale ed è adeguato ad una pista affollata.

Un ballerino veramente avanzato è capace di ‘scendere dal suo livello’ e far star bene comunque il suo partner. Se vi ritenete ballerini avanzati ma vi sentite degli incapaci con ballerine al di sotto del vostro livello, allora non siete realmente avanzati siete solo ‘altamente specializzati’. Avete imparato a parlare della meccanica quantistica ma non siete capaci di parlare del tempo che fa. Se come follower siete strepitose quando ballate con partner di alto livello, ma non riuscite a mantenere l’equilibrio o a completare i movimenti con chi è a un livello più basso del vostro, allora non siete avanzate siete ‘dipendenti’. Una regina è regina sempre, non importa con chi stia parlando.

Tali ballerini sono una piccola minoranza nel tango perché per arrivare là ci vuole una forte motivazione. E poiché la motivazione è alimentata dall’interesse, ho notato che ogni ballerino/a ‘avanzato’ è avanzato solo in alcuni di questi aspetti. Conosco ballerini/e che sono eccezionalmente musicali ma a cui manca qualcosa nell’abbraccio, eccellenti nelle sequenze complesse ma incapaci di camminare in maniera comoda. Conosco ballerini che sono molto gradevoli, ma che sono un pericolo in pista.”